SZB, Canton Berna e HSK collaborano per promuovere una decisa ambulatorializzazione
Grazie ai progressi in campo medico, sempre più trattamenti possono essere eseguiti in regime ambulatoriale, permettendo una convalescenza in ambiente domestico e una tendenziale riduzione dei costi di entrambe le fasi. Di ciò beneficiano in egual misura pazienti, pagatori dei premi e contribuenti. Riducendo il fabbisogno di personale, l'assistenza sanitaria ambulatoriale risulta vantaggiosa anche in considerazione della carenza di specialisti. Malgrado i vantaggi, la Svizzera è molto indietro nel processo di ambulatorializzazione rispetto ad altri Paesi, sebbene la domanda di prestazioni ambulatoriali sia reale e in costante crescita. La colpa è di diversi incentivi errati nel sistema sanitario svizzero, non da ultimo la rigida separazione delle strutture tariffarie (ad esempio tra ambulatoriale e stazionario, tra cure acute e riabilitazione).
Una cosa è certa: l'introduzione dell'EFAS a partire dal 2028 non comporterà automaticamente uno spostamento degli interventi verso il settore ambulatoriale, poiché prevede semplicemente l'uniformazione del finanziamento ed elimina pertanto solo uno dei numerosi incentivi errati. Sebbene i trattamenti ambulatoriali tendano a essere meno costosi, le infrastrutture e le procedure di molti ospedali sono ancora fortemente orientate alla fornitura di prestazioni stazionarie. Di conseguenza, in caso di spostamento dei trattamenti dal settore stazionario a quello ambulatoriale, la riduzione dei proventi è di norma più significativa rispetto ai possibili risparmi sui costi aziendali. Pertanto, in molti ospedali l'ambulatorializzazione comporta, almeno nell'immediato, ulteriori deficit. A eccezione del Centro ospedaliero di Bienne.
Progetto pilota innovativo per superare gli incentivi errati
Il progetto pilota congiunto intende incrementare in modo significativo la percentuale ambulatoriale degli interventi con potenziale di ambulatorializzazione (per degenze ospedaliere ≤ 3 giorni). Durante il progetto saranno misurati, per ogni intervento eseguito, gli effetti sui proventi e sui costi dei fornitori di prestazioni derivanti dallo spostamento verso il settore ambulatoriale. Per mezzo di un sistema di reporting definito congiuntamente, nel primo anno di progetto, sarà riconosciuto un contributo retroattivo per l'innovazione al fine di ridurre il deficit (aggiuntivo) del fornitore di prestazioni. Per i due anni successivi, i contributi dei partner saranno definiti nel corso del progetto. L'incentivo finanziario è concepito in modo tale che il Centro ospedaliero di Bienne riceva un contributo tanto più elevato quanto maggiore è il numero di trattamenti trasferiti dal settore stazionario a quello ambulatoriale. In tale ottica verranno considerati solo gli interventi che attualmente non vengono già eseguiti in regime ambulatoriale e che non figurano nell'elenco AVOS. Dopo la fase pilota della durata di tre anni, il progetto sarà reintegrato nelle normali strutture tariffali.
Sfruttare in modo opportuno i margini di azione
Fino all'introduzione dell'EFAS nel 2028, i Cantoni beneficeranno finanziariamente dell'aumento delle quote di ambulatorializzazione, poiché devono assumere il contributo di finanziamento del 55 per cento solo per i trattamenti stazionari. Per gli interventi ambulatoriali, invece, gli assicuratori coprono il 100 per cento dei costi e, in alcuni casi, questi sono superiori al 45 per cento di un intervento stazionario comparabile. Il Canton Berna è determinato a sfruttare attivamente il proprio margine di azione finanziario fino all'introduzione dell'EFAS per promuovere l'ambulatorializzazione. Pertanto, soprattutto nella fase iniziale, fornirà al progetto pilota un contributo significativo per l'innovazione. Inoltre, anche gli assicuratori Helsana, Sanitas e KPT sono disposti a contribuire in modo da offrire ai propri assicurati un accesso migliore all'assistenza sanitaria ambulatoriale. Sono attualmente in corso colloqui con altri assicuratori.
MEDIN Biel/Bienne, pioniere dei modelli di assistenza ambulatoriale
Malgrado rischi finanziari non trascurabili, con il polo ambulatoriale MEDIN Biel/Bienne presso la stazione ferroviaria di Bienne, il Centro ospedaliero di Bienne ha investito in modo tempestivo e lungimirante in strutture di assistenza efficienti e orientate alla clientela nel settore ambulatoriale. Il centro di chirurgia ambulatoriale MEDIN au Lac è operativo dal 2022 ed è attualmente in grado di eseguire circa 4’000 trattamenti all'anno in sei diverse aree di specializzazione. Nell'ambito del progetto pilota, il centro ospedaliero prevede di spostare verso l’ambulatoriale circa 300-500 casi all'anno, finora trattati in regime stazionario, relativi a interventi selezionati dei reparti di ginecologia, ortopedia e otorinolaringoiatria.
I percorsi ambulatoriali dei pazienti differiscono molto da quelli in ambito stazionario e richiedono infrastrutture e processi adeguati, soprattutto per gli interventi chirurgici dove non si possono escludere oneri aggiuntivi per il follow-up (medicina del dolore, creazione di punti di riferimento notturni, ecc.) e, non da ultimo, per l'informazione dei pazienti. L'obiettivo del Centro ospedaliero di Bienne di conseguire un risparmio di circa 1300 franchi per caso nell'ambito del progetto pilota comporta quindi anche un investimento finanziario importante. Allo stesso tempo, il centro ambulatoriale MEDIN Biel/Bienne offre condizioni quadro ottimali per un monitoraggio realistico e uno svolgimento efficace del progetto congiunto.
Il partenariato tariffale apre la strada all'EFAS
Con il progetto pilota, i partner coinvolti dichiarano la propria volontà e disponibilità a collaborare nell'ambito di un partenariato tariffale e a trovare soluzioni innovative. «Questi progetti pilota fanno parte di una serie di misure che la Comunità di acquisti HSK ha lanciato insieme ai propri partner all'insegna del tema annuale «Partenariato tariffale 2.0 – insieme verso nuove vie!», afferma Eliane Kreuzer, direttrice della Comunità di acquisti HSK. «Solo se tutti gli attori uniscono le forze e sono disposti a percorrere nuove strade, saremo in grado di gettare le giuste basi per un'introduzione efficace dell'EFAS e garantire la sostenibilità futura del sistema sanitario svizzero», continua Eliane Kreuzer.
«La chiave del successo risiede nella triade Cantone, assicuratori e fornitori di prestazioni. Abbiamo proposto la nostra idea direttamente a entrambi i partner e siamo molto soddisfatti dell'avvio del progetto», sottolinea Kristian Schneider, CEO del Centro ospedaliero di Bienne. «Il nuovo modello tariffale non è del tutto privo di rischi finanziari per il Centro ospedaliero», aggiunge Philippe Plodeck, CFO e responsabile del progetto sul fronte del fornitore di prestazioni. «Oltre ai grandi vantaggi che offre ai nostri pazienti, ci consente comunque di portare avanti il nostro orientamento strategico verso una gamma di offerte ambulatoriali e quindi di definire strutture adeguate alle esigenze future anche per il nostro nuovo ospedale di Brügg». Pierre Alain Schnegg, direttore della sanità del Canton Berna, sottolinea: «per noi come Cantone è importante affrontare le sfide del sistema sanitario svizzero in modo visionario e orientato al futuro. Per questo motivo siamo anche disposti a sostenere finanziariamente il progetto. È necessario preparare il terreno e sperimentare nuove strade se vogliamo superare le sfide future nel settore sanitario».
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Data di pubblicazione
5. maggio 2025
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Verena Haas
