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Trasparenza dei dati: ci vuole una base giuridica

Eliane Kreuzer, direttrice della cooperativa di acquisti HSK, e Wolfram Strüwe, responsabile della Politica sanitaria di Helsana, ragionano sulla questione dei dati in ambito ambulatoriale. Entrambi invocano maggiore trasparenza e chiedono una base giuridica che obblighi a fornire i dati.

Intervista: Isabel Riedel-Schulz con Eliane Kreuzer, direttrice della cooperativa di acquisti HSK, e Wolfram Strüwe, responsabile della Politica sanitaria di Helsana

Intervista: Isabel Riedel-Schulz con Eliane Kreuzer, direttrice della cooperativa di acquisti HSK, e Wolfram Strüwe, responsabile della Politica sanitaria di Helsana

Dall’introduzione del nuovo finanziamento agli ospedali nel 2012, la trasparenza dei dati è stata regolata per l’ambito stazionario: gli ospedali sono infatti tenuti a fornire agli assicuratori i dati relativi a costi di esercizio, investimenti e prestazioni fornite. Tale obbligo è sancito dalla legge. Per l’ambito ambulatoriale manca ad oggi una base giuridica equivalente.

Eliane Kreuzer, quali implicazioni ha tutto questo per le trattative tariffarie relative alle cure ambulatoriali?

Il risultato è stato che finora non sono mai stati forniti i dati. Questi sono però necessari agli assicuratori e alle cooperative di acquisti per determinare i costi rilevanti per la difinizione delle tariffe, individuare i fornitori di prestazioni più efficienti e di conseguenza i prezzi. Nelle condizioni attuali è però molto difficile per le cooperative di acquisti concordare a beneficio dei pagatori dei premi delle tariffe giustificate dai dati. La nostra cooperativa di acquisti si batte per la trasparenza. In assenza di dati concreti sui costi, non si possono creare condizioni trasparenti per la definizione delle tariffe.

Wolfram Strüwe, è davvero urgente creare una base giuridica che imponga la comunicazione dei dati relativi alle cure ambulatoriali?

A mio avviso, per l’applicazione della Legge sull’assicurazione malattie (LAMal) è necessario disporre di una base di datin per l’ambito ambulatoriale simile a quella del settore stazionario. Solo a partire dai dati possiamo procedere in maniera differenziata e adottare un approccio razionale nelle trattative.

Per la terza volta si sta svolgendo la rilevazione dei cosiddetti dati strutturali MAS relativi agli studi medici e ai centri ambulatoriali. È un primo passo positivo, considerato il tasso di adesione sorprendentemente alto della classe medica. Finora tali dati vengono tuttavia forniti all’Ufficio federale di statistica (UST) esclusivamente per le proprie finalità interne. Nell’interesse di un sistema sanitario economicamente sostenibile sarebbe invece opportuno che tali dati, finora inaccessibili, fossero condivisi con i cantoni e gli assicuratori e utilizzati per il calcolo delle tariffe.

L’UST non potrebbe semplicemente fornire questi dati alla HSK?

Wolfram Strüwe: Sarebbe bello certo, ma non è così facile. Al momento non è ammessa la diffusione di questi dati. Diversamente da quanto accade nell’ambito stazionario, non disponiamo della base giuridica necessaria per le prestazioni ambulatoriali. Sarebbe auspicabile un dispositivo legale che disciplini l’obbligo della fornitura dei dati e il suo flusso. Per questo noi chiediamo con forza la creazione di un ufficio nazionale per le tariffe e la relativa base giuridica. I dati MAS sarebbero una buona base di partenza. Gli assicuratori devono ottenere i dati dall’UST affinché sia garantita l’applicazione della LAMal.

Cosa si può fare per non lasciare i dati inutilizzati e permettere ai pagatori dei premi di trarne vantaggio?

Wolfram Strüwe: Vogliamo semplicemente che i flussi di dati già presenti per l’ambito stazionario siano replicati per l’ambito ambulatoriale. Questa è la nostra richiesta giustificata a tutela di chi paga i premi. La trasparenza permetterebbe di avere una discussione basata su dati oggettivi e argomenti razionali per le trattative. In un sistema sociale, un fornitore di prestazioni non può permettersi al giorno d’oggi di dire: «Ho bisogno di più denaro, ma non vi spiego perché». Non accettiamo più questa situazione di poca trasparenza, perché perseguiamo una strategia improntata alla sostenibilità. Esiste una sola soluzione: basarsi sui dati. Con i dati possiamo fare le opportune distinzioni e individuare gli ambiti in cui è necessario un intervento come pure un cambiamento.

Perché questi dati sono così importanti anche per il futuro?

Wolfram Strüwe: Con l’introduzione dell’EFAS si eliminerebbero le distorsioni che ancora esistono tra cure ambulatoriali e stazionarie. Ciò avrebbe naturalmente forte un impatto sulla determinazione dei prezzi. L’interfaccia tariffaria potrebbe essere gestita molto meglio di come lo è attualmente e si potrebbero introdurre nuovi modelli tariffari. Allo scopo occorrerebbe tuttavia una base di dati adeguata anche per le cure ambulatoriali. Senza dati, questi sono tutti discorsi campati in aria.

Eliane Kreuzer: Proprio così, i dati trasparenti ci aiuterebbero a dare una svolta e ad intervenire. Le trattative avrebbero un tenore del tutto diverso e sarebbero più oggettive, come è accaduto per le cure stazionarie. I nostri dati mostrano agli ospedali i punti problematici e gli ambiti in cui si potrebbe essere più efficienti. A quel punto gli ospedali possono attuare interventi mirati.

Wolfram Strüwe: Un altro elemento importante sono gli indicatori di qualità. Combinandoli con gli altri dati, saremmo finalmente in grado di collegare tra loro entrambi gli aspetti. La trasparenza dei dati potrebbe essere utilizzata per premiare la qualità.

Quali conclusioni possiamo trarre e quali sono i prossimi passi?

Eliane Kreuzer: Gli assicuratori finanziano una fornitura di prestazioni efficiente che si basa sui costi (art. 59c OAMal). La legge afferma che stutture tariffali devono essere stabilite secondo le regole dell’economia (art. 43 cpv. 4 LAMal). La LAMal disciplina sia le cure ambulatoriali che quelle stazionarie. Si deduce quindi che ad entrambi gli ambiti si dovrebbero applicare le medesime regole. Eppure la trasparenza dei dati non è omogenea; gli assicuratori devono avere accesso anche ai dati del settore ambulatoriale per effettuare confronti e garantire rimborsi congrui. Conla rilevazione MAS sono finalmente disponibili, per la prima volta dei dati, seppure non raggiungono il livello di dettaglio auspicato. Tali dati sono in possesso dell’UST e non possono essere utilizzati ai fini della determinazione dei prezzi. È nostra intenzione presentare all’UST e all’UFSP una richiesta per la consultazione dei dati MAS. Siamo intenzionati ad avviare una discussione urgente su questo importante tema .

Annuncio dell’argomento scelto per il 9° convegno della Cooperativa di acquisti HSK

Eliane Kreuzer: Le cure ambulatoriali saranno il tema centrale per la cooperativa di acquisti HSK nell’anno a venire. In sintonia con il nuovo argomento dell’anno, al 9° convegno HSK che si terrà il 3 settembre 2020 affronteremo il tema delle cure ambulatoriali con la partecipazione di diversi attori che operano nella sanità e senz’altro non mancheranno spunti interessanti.

Intervista: Isabel Riedel-Schulz

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