Partenariato tariffale ieri, oggi e domani
Nel sistema sanitario svizzero, il legislatore ha delegato la negoziazione delle strutture tariffali ma anche delle tariffe stesse (i prezzi) ai fornitori di prestazioni e alle assicurazioni malattia risp. alle loro cooperative di acquisti. In questo modo, la formazione dei prezzi si sposta sul piano delle trattative e il partenariato tariffale diventa un elemento chiave. Ecco perché la Cooperativa di acquisti HSK ha deciso di inaugurare il suo tema di quest’anno, intitolato «Il partenariato tariffale messo alla prova!», con un’intervista a Willy Oggier, rinomato esperto e consulente su questioni di economia sanitaria.
Nella foto: Willy Oggier, economista sanitario e titolare della ditta Willy Oggier Gesundheitsökonomische Beratungen AG.
Signor Oggier, a che punto è oggi il modello del partenariato tariffale nel sistema sanitario svizzero?
È a un bivio, sia nell’assicurazione di base che nelle assicurazioni integrative. Innanzitutto, bisognerà vedere se una moderna struttura tariffale per singole prestazioni come TARDOC riuscirà a imporsi, e poi sarà necessario introdurre forfait ambulatoriali adeguati. Per essere adeguati, ritengo che debbano prima di tutto promuovere la sostituzione di prestazioni non necessariamente stazionarie con prestazioni ambulatoriali fornite in strutture che assicurano una maggiore efficienza dei costi. Con un triage efficace, spesso dovrebbe trattarsi di modelli indipendenti dall’infrastruttura ospedaliera. Ne consegue anche che i concetti basati sulla neutralità dei costi per il cambio di sistema non dovrebbero penalizzare il TARDOC, bensì porsi come obiettivo la sostituzione di prestazioni stazionarie per cortodegenti con prestazioni ambulatoriali. Nelle assicurazioni integrative, oltre a definire le prestazioni aggiuntive e stabilirne il prezzo, occorre anche trovare soluzioni conformi al diritto in materia di concorrenza.
Signor Oggier, quali sono le differenze tra il partenariato tariffale del passato (diciamo negli ultimi 5–10 anni) e quello di oggi?
L’ostinata difesa dei vecchi schemi di pensiero e le ben note guerre di posizione. Non c’è quindi da meravigliarsi che la FINMA voglia, finalmente, imporre il concetto di prestazioni di base e integrative già paventato nel 1996 con l’introduzione della LAMal e il principio del prezzo introdotto dal 2009 con il nuovo finanziamento ospedaliero.
Per molti attori, in passato, era più semplice far fallire le trattative sperando in riduzioni tariffali o ritenendo di avere buoni argomenti con le sentenze di ultima istanza al fine di convogliare più denaro pubblico dei contribuenti nei propri ospedali.
Signor Oggier, che futuro vede per il partenariato tariffale nel sistema sanitario svizzero?
Anche qui bisogna operare una distinzione tra assicurazione di base e assicurazioni integrative. Se i partner negoziali previsti dala LAMal non inizieranno a comportarsi maggiormente come tali, è inevitabile che prosegua la via verso la statalizzazione della medicina. Nelle assicurazioni integrative, un maggiore sforzo dovrebbe essere rivolto a definire e concordare prestazioni aggiuntive lungo il percorso dell’assicurato o del paziente non solo nel setting stazionario, ma anche in quello ambulatoriale e nel mondo digitale. Altrimenti, qui come in altri Stati europei, l’alternativa andrebbe trovata piuttosto in una maggiore promozione di concetti intelligenti di autopagamento.
Se non saranno assicuratori e fornitori di prestazioni innovativi ad affrontare queste questioni, dovremo smettere di lamentarci delle condizioni quadro sfavorevoli. I margini di manovra attuali sono ben lungi dall’essere esauriti.
Signor Oggier, cosa si aspetta dal prossimo Forum HSK del 7 settembre 2023 dedicato al partenariato tariffale?
Che indichi nuove strade per far avanzare il setting ambulatoriale prima di quello stazionario. Sarà infatti difficile che la politica risolva uno dei problemi attuali del sistema sanitario svizzero. Il 15 marzo 2023 saranno trent’anni che lavoro nel settore e ho perso da tempo le mie iniziali illusioni in merito.
Grazie mille per l’intervista.
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Data di pubblicazione
4. aprile 2023